ANNO 14 n° 119
Resa dei conti nel Pdl Marini: Aspettiamo che nasca Forza Italia 2.0
13/06/2013 - 04:00

di Roldano Cisternino

VITERBO – Giulio Marini 2.0. Il futuro del’ex sindaco di Viterbo è proiettato verso ''Forza Italia 2.0'', la nuova formazione politica che Silvio Berlusconi varerà entro l’estate e di cui, si dice, Marini dovrebbe rappresentare il referente nella Tuscia.

Il Cavaliere ci starebbe lavorando da mesi, ma dopo il disastro elettorale alle amministrative ha deciso di imprimere una forte accelerazione al progetto, e a luglio dovrebbe vedere la luce. Si tratterebbe di un partito ''leggero'', senza congressi e tessere, dove la struttura economica sarebbe costruita senza contare sul finanziamento pubblico ai partiti secondo la legge proposta dal governo Letta, che dal 2017 prevedrebbe contributi da parte dei privati, e dove l’impianto organizzativo sarebbe ridotto all’osso.

Si parla infatti di coordinatori regionali nominati direttamente da Berlusconi, i quali poi nominerebbero i coordinatori provinciali. Nel Lazio il nome più ricorrente è quello di Antonio Tajani, fedelissimo dalla prima ora dell’ortodossia berlusconiana, mentre Giulio Marini viene dato come il ''coordinatore naturale'' di Forza Italia-Tuscia 2.0.

L’ex inquilino di Palazzo dei Priori non conferma ''perché – dice - è ancora tutto prematuro e nessuno mi ha accennato nulla, neanche lontanamente''.

 Ma che lui stia aspettando il varo del nuovo partito, non ne fa mistero: ''Tutte le mie mosse – argomenta – sono congelate aspettando che il quadro organizzativo di riferimento sia più chiaro. Inutile avere fretta e fare colpi di testa. Ho detto in tempi lontani e non sospetti che ero disponibile a fare un passo indietro da coordinatore provinciale, ma oggi, alla vigilia di un nuovo soggetto politico, una verifica sarebbe inutile e anacronistica. Il fatto stesso che a suo tempo nessuno degli organi nazionali e regionali raccolse la mia proposta al confronto interno significa, probabilmente, che eravamo già fuori tempo massimo e che era partito il nuovo progetto politico''.

''Per quanto mi riguarda – sottolinea – ho fatto correttamente il mio dovere, come sempre. E come sempre non mi sono tirato indietro. Oggi ci troviamo, non solo a Viterbo, con la necessità di introdurre metodi e percorsi politici diversi, che siano in grado di dare rappresentatività alla classe media, di coinvolgere i giovani, di intercettare le novità di una società che cambia radicalmente e cambia in fretta. C’è bisogno di energie nuove che sappiano storicizzare l’esperienza acquisita e che sappiano mantenere il rapporto con la prima generazione del partito, senza che questa accampi diritti. Io sono un uomo di partito, lo sanno tutti. Se mi chiederanno un contributo continuerò a non tirarmi indietro''.

Resa dei conti rinviata, dunque? La riposta di Marini è più realista del re: ''Oggi a che servirebbe? A nulla. Anzi servirebbe soltanto al Pd che è davanti ad un congresso in cui la sua classe dirigente è alla ricerca di legittimazione. Noi non gli daremo nessuna sponda. E poi – puntualizza - non è detto che sia una resa dei conti. Certo, potrebbe essere uno scontro ma anche un confronto. Comunque se ne riparla dopo l’estate''.

Già, forse perché il ''confronto'' servito a freddo è più bello.





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